Genesi 9:6

4 Versetti 4-7

La ragione principale della proibizione di mangiare sangue consisteva indubbiamente nel fatto che lo spargimento del sangue, che avveniva nei sacrifici, voleva rammentare la grande espiazione. Essa serviva anche per controllare la crudeltà umana, affinché coloro che versavano il sangue degli animali per cibarsi non diventassero insensibili ad essi e fosse pure fomentata meno l'idea dello spargimento di sangue umano. L'uomo non deve togliersi la vita. Le nostre vite appartengono a Dio e noi dobbiamo rinunciare ad esse solo quando piace a Lui. Se in qualsiasi modo acceleriamo la nostra morte, ne siamo responsabili verso Dio. Quando Dio richiede la vita di un uomo che ha ucciso ingiustamente un altro, l'assassino non può rendere indietro quella e perciò deve dare proprio la sua. Prima o poi, in questo mondo o nell'altro, Dio scoprirà gli assassini e punirà quelli che sono scampati dalla punizione umana. Ci sono ministri di Dio (i magistrati N.d.T) che proteggono gli innocenti e sono un terrore per i malvagi ed essi non portano la spada invano, Ro 13:4. L'assassinio premeditato va sempre punito con la morte. A questa legge aggiungiamo una ragione. Poiché si trovano ancora i resti dell'immagine di Dio sull'uomo colpito, colui che uccide ingiustamente un uomo, deturpa l'immagine di Dio e lo disonora.

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